CANI DA PASTORE CONDUTTORI:
ATTITUDINI COMPORTAMENTALI E LAVORO


Tra le razze di cani da pastore, classificate secondo la F.C.I. nel primo gruppo, troviamo due categorie di cani, molto diverse tra loro per aspetto morfologico e per comportamento: cani che proteggono il gregge e cani che lo guidano.

I cani adibiti alla custodia, accompa-gnano il gregge, ma non aiutano in  nessun modo a condurlo, in quanto hanno assai sviluppato un elevato senso protettivo nei confronti del bestiame ad essi affidato e mancano degli stimoli necessari alla conduzione.

 

Rappresentano un gruppo etnico a se stante diffuso su un territorio molto ampio che va dall'altipiano del Tibet, alla Regione afgana e iraniana, all'Altipiano anatolico, ai Carpazi, ai Balcani, all'area mediterranea ivi compresa l'Italia centro-meridionale e la Penisola Iberica.

Nell'ambito poi delle varie aree geografiche e dei singoli ambienti più circoscritti si sono formate le singole razze: Pastore dell'Asia Centrale, Akbash in Turchia e Anatolia, Pastore del Caucaso, Ovtcharka nella Russia meridionale, Ciarplanina nella ex Jugoslavia, Grecia e Albania, Kuvasz e Komondor in Ungheria, Owczarek nei Tatra e Polonia, Maremmano Abruzzese in Italia centro meridionale, Montagna dei Pirenei in Francia e Spagna.

Sono cani sicuri della propria forza, ma mai aggressivi verso il bestiame affidatogli che custodiscono gelosamente dai predatori. Sono cani attenti e vigili, di aspetto maestoso, con mantello generalmente bianco per meglio mimetizzarsi nel gregge ed essere distinti dalle fiere in caso di lotta notturna.
 

Assai differenti sia mor-fologicamente che per attitudini comportamen-tali sono i cani da pastore conduttori, detti anche "paratori", come il Bergamasco.

Questi cani sono usati per la guida del bestiame e per condurlo attraverso spazi delimitati come strade, percorsi ai margini di campi coltivi o stretti sentieri di montagna.

 


Instaurano con l'uomo un rapporto molto stretto e sono al suo servizio, sempre pronti all'azione per eseguire gli ordini impartiti. Sono animali coraggiosi pieni di attività e iniziativa individuale. Di mole media a volte medio piccola, con testa strutturalmente leggera (dolicocefala), cresta occipitale ben evidente, hanno assi longitudinali del cranio e del muso paralleli e corpo assai agile,  adatto a muoversi velocemente con impennate e scarti improvvisi. Quelli che lavorano anche in montagna, come il Bergamasco, hanno tronco quadrato che da maggior agilità nell’impennata e nel salto. La loro presenza è diffusa in tutta Europa, dall'Ungheria alla Penisola iberica, dalle Alpi italiane alla pianura polacca, dalla Francia alla Gran Bretagna, fino alla sconfinata pianura russa.

Si tratta qualche volta di cani dall'aspetto diverso, in quanto la selezione operata dall'uomo nei vari ecosistemi ha favorito determinati caratteri scoraggiandone altri , ma tuttavia chiaramente discendenti da un ceppo comune. Nell'ambito delle diverse aree geografiche cambiano sia i nomi delle razze che qualche aspetto esteriore , ma osservando i cani dei pastori, nei quali la variabilità morfologica è maggiore, non è difficile individuare una certa continuità di tipo tra razza e razza. Alcune sono molto simili tra loro come il pastore Bergamasco, il pastore della Brie, il pastore Catalano, il pastore di Aires, il polacco pastore di Vallé, il Bearded Collie e potrebbero avere come antenato comune un ceppo ancestrale simile al Barbett; altre si differenziano maggiormente, come il Bobtail, il Puli, il pastore dei Pirenei, il Pastore Tedesco del sud della Germania, il pastore tedesco lanoso di Hannover, il pastore Belga e il pastore scozzese nelle sue varietà.

In Nord Italia il Pastore Bergamasco o suoi derivati svolgono da secoli questo importante servigio a fianco dei pastori che durante l'inverno fanno pascolare le greggi in Pianura padana e d'estate si spostano in zone prealpine e alpine alla ricerca di erba per le proprie pecore.
 

I percorsi sono quelli di sempre anche se l'agricoltura è profonda-mente cambiata e le difficoltà per il pastore sono considerevolmente aumentate a causa del traffico intenso di auto-mezzi, dell'inquinamento ambientale e dei sistemi di lavorazione dei terreni.

La funzione del cane è però sempre la stessa: pascolare le pecore, radunarle quando nece-ssario, dirigerle frenando i capi che deviano dal percorso o spingendo quelli che si attardano.

Devono essere cani attivi, sempre pronti a intervenire al primo fischio del padrone, attenti al comando, ma capaci anche di agire autonomamente quando ve ne sia bisogno.

Devono essere in grado di dosare la propria forza specie in montagna, su terreni impervi e ai mar-gini di dirupi; in presenza di animali giovani e di agnelli il loro intervento deve essere dolce e controllato.

Sono anche cani attenti all'ambiente circostante, ottimi guardiani, non lasciano che estranei si avvicinino al gregge sen-za l'autorizzazione del padrone, tenendo lontani eventuali cani vaganti e forestieri.

Queste caratteristiche necessitano un carattere molto equilibrato ed affidabile e un ottimo temperamento.











 

 

Come dice Luc Gilbert (1989) il risultato del lavoro di un cane da pastore dipende da un trinomio importante:

- uomo

- cane

- bestiame
  (pecore, bovini,
  capre, ecc.)



 

   

Per tutte e tre queste specie animali, uomo compreso, possiamo distinguere degli schemi comportamentali generali, con alcune varianti in funzione della razza, delle tradizioni, del modo di condurre il gregge, dell'importanza del gruppo, della sua composizione ecc.

All'interno poi della specie esistono delle caratteristiche individuali che dipendono dal proprio carattere, dall'età, dal sesso, dalla posizione gerarchica nel gruppo e dall'umore del momento. Pertanto all'interno di questo trinomio, possiamo assistere a un'ampia possibilità di situazioni.

Un buon cane conduttore lavora ugualmente bene su differenti specie di bestiame: ovini, caprini, bovini, equini ed anche oche, sebbene a volte la mole del cane possa avere una certa importanza.

   

Per identificare degli schemi di lavoro e di comportamento è nece-ssario semplificare e attenersi alle situazioni più frequenti che possia-mo così elencare:

- fare avanzare gli animali lungo il cammino spingendo i più recal-citranti (driving)
- andare a prendere gli animali più lontani, rag-grupparli e portarli verso il pastore (fetch)
- bloccare il passaggio in caso di pericolo come attraversamento di auto-mezzi, dirupi,  ecc. (stop)
- raggruppare gli animali sparpagliati a pascolare (gather)
- far passare gli animali attraverso strettoie
- far entrare gli animali in un recinto o luogo cir-coscritto (penning)
- superare un ostacolo passando a destra o a sinistra con scelta del terreno più idoneo
- isolare alcuni soggetti indicati dal pastore senza spaventare gli altri
(shedding).



 

La prima attitudine innata che deve essere fortemente presente nei Bergamaschi e nei cani conduttori in genere è quella del pastore ed è importante mantenerla per non perdere una parte del carattere proprio della razza, una parte del suo etogramma comportale. Per questa ragione i riproduttori selezionati di Bergamasco devono superare il TANC, Test attitudinale di conduzione delle pecore.